Hydro board

Le immagini dei bob (o board) sono gentilmente concesse da www.vaderetro.com. L'azienda produce e ditribuisce materiale per hydrospeed, rafting, canyoning, kite, speleo e windsurf.

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Regole fondamentali

Ci sono tre regole fondamentali da tenere ben presenti durante una discesa in hydrospeed:
1) La punta del bob durante la discesa deve essere rivolta sempre verso valle, nel senso della corrente. Potrebbe accadere di venirsi a trovare con la punta del bob rivolta verso monte perché si è andati a sbattere su un ostacolo o perché una manovra è stata sbagliata. In questo caso bisognerebbe tornare il prima possibile con la punta del bob nella posizione corretta per evitare di scendere con la schiena rivolta a valle. Il pericolo in questo caso è rappresentato dal fatto da non poter vedere dove si sta andando, inoltre le gambe in questa posizione potrebbero facilmente andare ad incastrarsi sul fondo del fiume.
2) Non bisogna mai mollare il bob. Il bob  aiuta a stare a galla, è il mezzo di “navigazione” in fiume ed ha la funzione di riparare il corpo da eventuali colpi dovuti agli ostacoli che si possono incontrare durante una discesa in hydrospeed (massi, rami ecc.).
3) Le gambe sono la parte più esposta ai colpi poiché rimangono completamente in acqua e non hanno alcun tipo di protezione (ad eccezione di speciali mute che comunque non garantiscono una protezione totale).L’acqua scorrendo sopra i sassi forma un cuscino d’acqua e se le gambe vengono tenute morbide (ossia i muscoli non sono contratti) riescono a scivolare sopra i sassi sfruttando questo cuscino, viceversa  se le gambe sono rigide e contratte l’impatto con i sassi sarà inevitabile. Le gambe devono essere leggermente divaricate durante la discesa per poter mantenere la stabilità in acqua.

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POSIZIONE DA ASSUMERE SUL BOB
La posizione corretta da assumere sul bob si ottiene formando un angolo di 90° con il gomito che andrà ad appoggiarsi sulla parte superiore del bob nell’apposita scanalatura ospitante il braccio. La testa deve restare ben sollevata dal bob per poter mantenere una buona visibilità e allo stesso tempo per evitare di sbattere il viso sul bob in presenza di salti o buchi.

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Le manovre

Le manovre in hydrospeed risultano essere per i neofiti abbastanza innaturali, ma con un minimo d'impegno sono di facile assimilazione e se comprese dovutamente possono garantire anche ai principianti un notevole divertimento.
Per manovrare il bob in acqua si utilizzano i gomiti.

DESTRA E SINISTRA
Ipotizziamo di essere in acqua, con la punta del bob rivolta verso valle (nel senso della corrente) e di volerci dirigere a destra (ricordo che la destra o la sinistra orografica in un fiume è sempre da considerarsi guardando a valle del fiume stesso).Dobbiamo indirizzare la punta del bob nella direzione da noi desiderata (a destra in questo caso) mantenendo più o meno un angolo di 45° rispetto alla linea di corrente e spingere (far pressione) sul gomito di sinistra. In questo modo la pancia del bob ( la parte inferiore del bob a diretto contatto con l’acqua) si alzerà leggermente e permetterà alla deriva del bob di sfruttare la corrente che ci aiuterà a raggiungere il punto stabilito. Indispensabile risulta comunque pinneggiare fino al termine dell'intera manovra.
Per dirigersi a sinistra, la tecnica da adottare è la stessa, dobbiamo indirizzare la punta del bob verso sinistra mantenendo un angolo di 45° rispetto alla linea di corrente, far pressione sul gomito di destra e continuare a pinneggiare fino al termine della manovra.

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IL BARICENTRO
E’ di fondamentale importanza nel corso di una manovra non spostare il peso del corpo sul gomito sul quale bisogna esercitare pressione per evitare di capottarsi. Il baricentro del corpo durante una discesa in hydrospeed  va mantenuto centrale alla ricerca di un equilibrio stabile. Durante le manovre si esercita solo pressione sui gomiti, non va spostato il peso del corpo, che comporterebbe lo spostamento del baricentro e di conseguenza si creerebbe una situazione di equilibrio instabile prossima al cappottamento.

I 45°
Altrettanto fondamentali risultano essere i 45° assunti con il bob rispetto alla linea di corrente. Questo angolo ha anche il nome di angolo d’incidenza e consente al bob di sfruttare appieno la forza della corrente esercitata sulla deriva del bob stesso. Il rischio in questo caso durante una manovra è di esagerare l’angolo d’incidenza da 45° a 90° il che significherebbe scendere trasversalmente al senso della corrente con notevoli problemi di visibilità e rischio di sbattere contro i massi che affiorano dalla superficie del fiume, nonché di errare completamente la manovra.

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LA PINNEGGIATA
Sfruttando esclusivamente la forza della corrente non si arriva comunque da nessuna parte è necessario anche pinneggiare. Le manovre in hydrospeed richiedono del tempo è quindi di fondamentale importanza anticipare le manovre in qualsiasi occasione.
La pinneggiata è la classica pinneggiata da sub che utilizza il movimento di tutta la gamba, l’ ampiezza della falcata sarà proporzionale all’altezza dell’acqua. Assolutamente importante nella pinneggiata è non piegare il ginocchio, il ginocchio verrebbe così a trovarsi al di sotto della pancia del bob ed esposto ai colpi. In presenza di tratti di fiume in cui l’altezza dell’acqua risulta relativamente bassa si eviterà di pinneggiare o quantomeno il movimento della pinneggiata si limiterà all’utilizzo delle caviglie.

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QUATTRO MANOVRE FONDAMENTALI
Ora analizzeremo quattro manovre fondamentali dell’hydrospeed:
1) L’entrata in corrente. L’entrata in corrente va effettuata con la punta del bob rivolta verso monte, mantenendo l’angolo d’incidenza di 45° e pinneggiando fino al raggiungimento della linea d’acqua principale per poi lasciarsi girare dalla corrente (importante in questo caso è dare la pancia del bob alla corrente per non capottarsi) per continuare la discesa. La punta del bob deve essere rivolta a monte poiché si suppone di imbarcarsi da una morta sulle rive del fiume e di conseguenza la corrente presente in una morta sarà contraria a quella principale. Per poterla sfruttare adeguatamente sarà quindi necessario rivolgere la punta del bob a monte.
2) L’entrata in morta. Per uscire dalla corrente sarà necessario entrare in una morta sulle rive del fiume e per effettuare questa manovra bisognerà entrare in morta con la punta del bob rivolta verso valle, mantenendo l’angolo d’incidenza di 45° e pinneggiando fino al raggiungimento di quest’ultima. Arrivati in morta sentiremo un brusco rallentamento a causa della controcorrente, sarebbe opportuno per questo motivo dare una contropancia ossia appena entrati in morta dare la pancia del bob alla controcorrente della morta per evitare di capottarsi a causa dello sbilanciamento dovuto all’azione frenante della controcorrente stessa. E’ importante pinneggiare finche si è completamente fermi.

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3) Traghetto. Per traghetto s’intende l’attraversamento del fiume da una riva all’altra. In hydrospeed il traghetto lo si può effettuare in due modi distinti:
  1) Traghetto con la punta del bob rivolta a monte. Si suppone sempre di imbarcarsi da una morta sulla riva del fiume, si assume il solito angolo d’incidenza di 45° si indirizza la punta del bob a monte, si rivolge la pancia del bob a monte e si pinneggia mantenendo questa posizione fino al raggiungimento della riva opposta.
  2) Traghetto con la punta del bob rivolta verso valle. Si suppone sempre di imbarcarsi da una morta sulla riva del fiume, si assume il solito angolo d’incidenza di 45°, si indirizza la punta del bob a monte, si rivolge la pancia del bob a monte e si pinneggia fino al raggiungimento della linea di corrente principale al che si smetterà di pinneggiare. La corrente girerà il bob con la punta rivolta a valle e a questo punto si assumeranno nuovamente i 45° rispetto la linea di corrente, si indirizzerà la punta del bob verso la riva da raggiungere e si pinneggerà fino al raggiungimento di quest’ultima.

INSERIRE FOTO spiegazione con ausilio di fotogrammi 1,2,3,4,5,6……

N.B: e’ di gran lunga più efficiente il traghetto con la punta del bob rivolta a monte poiché richiede meno manovre, meno tempo e di conseguenza meno spazio. Sostanzialmente è più veloce da effettuarsi e garantisce uno sbarco sicuramente anticipato rispetto al traghetto con la punta a valle.

4) L’eskimo. L’eskimo è una particolare manovra che consente di evitare rapidamente un ostacolo oppure permette di ritornare nella posizione corretta in caso di cappottamento. Se si nota la presenza di un ostacolo imminente e l’altezza dell’acqua lo permette si può utilizzare la manovra dell’eskimo per poterlo evitare. Per effettuare un eskimo basta spostare velocemente il nostro baricentro o tutto a destra o tutto a sinistra secondo i casi (esagerando un cappottamento) per poi tornare velocemente nella posizione corretta. Se ci si è capottati e si volesse tornare velocemente nella posizione iniziale basta alzare di peso il bob e rigirarlo nella giusta posizione, se questa manovra  risultasse di difficile attuare si potrebbe lasciare con una mano il bob per poterlo girare più agevolmente tenendolo ben stretto con l’altra per poi tornare nella posizione iniziale.
 

L'attrezzatura

muta

Ogni sport richiede la sua attrezzatura e l’hydrospeed non è da meno. Per poter praticare in sicurezza questo sport è necessario un abbigliamento specifico ed adeguato.
Attrezzatura:

LA MUTA IN NEOPRENE
Muta termica in neoprene da 5mm integrale. La muta svolge un ruolo essenziale poiché ci permette di stare per parecchio tempo in acqua riducendo notevolmente la perdita del calore corporeo dovuto alla temperatura dell’acqua. E’ sconsigliato l’uso del cappuccio poiché potrebbe limitare il nostro campo visivo nel caso dovessimo ruotare la testa e allo stesso tempo limita anche la percezione uditiva messa già a dura prova dal rumore della corrente.

Bolero_neoprene

BOLERO IN NEOPRENE

Se la muta è smanicata come quella della foto sopra è necessari utilizzare un bolero in neoprene per coprire e proteggere dal freddo la parte superiore del corpo.

Caschetto

IL CASCHETTO
Il caschetto è altrettanto fondamentale poiché ripara il capo da eventuali colpi. Il casco va indossato prima di scendere sulla riva del fiume poiché è facile imbattersi in zone particolarmente umide e scivolose nei pressi dei corsi d’acqua. Il caschetto assume una duplice importanza: protegge sia fuori dal fiume, sia dentro il fiume. Durante una discesa in hydrospeed è bene non togliersi mai il caschetto e prima di partire bisogna prestare particolare attenzione alle fibbie, queste non devono essere logorate, tantomemo rotte o mancanti di qualche pezzo. Il caschetto deve assolutamente essere omologato per gli sport fluviali (canoa, kayak, rafting, idrospeed ecc.), altre tipologie di caschetti non possono garantire una protezione specifica e potrebbero risultare più dannosi che protettivi.
 

Giubbotto_galleggiante

IL GIUBBOTTO GALLEGGIANTE
Giubbotto galleggiante o aiuto al galleggiamento. Per un qualsiasi motivo ci si potrebbe trovare a “nuoto” in un fiume. Purtroppo gli incidenti non sono prevedibili altrimenti non si chiamerebbero così. Potrebbe capitare di perdere il bob e di dover tornare a riva a nuoto e per poter fare questo con un notevole margine di sicurezza ecco l’importanza di indossare un buon aiuto al galleggiamento o giubbotto galleggiante. Il giubbotto galleggiante non è un giubbotto salvagente poiché non mantiene la testa fuori dall’acqua in caso d’incoscienza, ma in hydrospeed indossare un giubbotto salvagente sarebbe piuttosto ingombrante e scomodo per i movimenti e per la visibilità. Il giubbotto salvagente è più imbottito nella parte del bacino e ha un cuscino galleggiante cucito sulla parte superiore dietro la testa che ha la funzione di sostenerla e mantenerla fuori dall’acqua in caso d’incoscienza. Il giubbotto galleggiante o aiuto al galleggiamento invece ha solo la funzione di aiutare la persona a bagno a stare a galla e di permettergli di uscire facilmente dal fiume “nuotando”. Un buon giubbotto galleggiante deve avere una buona vestibilità, delle buone cuciture, l’imbottitura deve essere possibilmente d’airex, deve avere delle tasche laterali e dorsali, le fibbie devono essere resistenti e deve avere una fibbia centrale a sgancio rapido (con anello in metallo o con moschettone dorsale) per un eventuale imbrago d’emergenza. La fibbia centrale a sgancio rapido è ausiliaria alle altre fibbie che hanno la funzione di mantenere il giubbotto attaccato al corpo di chi lo indossa.
 

Pinne

PINNE A SGANCIO RAPIDO
Le pinne a sgancio rapido. Le pinne (con buone gambe annesse) sono il "motore" dell’hydrospeed e devono essere facilmente calzabili ed avere uno sgancio rapido. Potrebbe capitare di incastrarsi con un piede tra due sassi e per venire via rapidamente da una situazione di questo tipo potrebbe essere necessario sganciare la pinna, da qui la necessità di uno sgancio rapido. Le pinne possono essere più o meno flessibili e più o meno lunghe, la scelta delle pinne è piuttosto soggettiva. La calzata della pinna è molto importante perché consente di pinneggiare in maniera corretta ed efficace, altrettanto importante è la scelta della scarpetta che andrà ad infilarsi nella pinna, che non dovrà essere di grosse dimensioni poiché riempendosi d’acqua limiterebbe notevolmente l’efficacia della pinneggiata e aumenterebbe inutilmente gli sforzi con un notevole dispendio d’energie durante le manovre. Se non si utilizzano scarpe create appositamente per gli sport fluviali si dovrebbero indossare delle normali scarpe da ginnastica basse e non a pinta larga. E’ buona norma portare con se una pinna di riserva.
 

Guanti_e_calzari

GUANTI E CALZARI
Guanti e calzari in neoprene. I guanti ed i calzari in neoprene non sono fondamentali, ma sono comunque utili per non disperdere inutilmente il nostro calore corporeo. Più importanza la darei ai calzari che proteggono i nostri piedi che sono sempre a contatto con  l’acqua.
 

Bullit

IL BOB
Il bob. La scelta del bob dipende dalle caratteristiche del fiume che s’intende percorrere, esistono per questo diversi tipi di bob: l' utier, il bullit, il prjon, l’hydro-mousse. L’utier è molto pesante, ma offre un ottima stabilità in acqua, ha una buona deriva, ma alla lunga non è molto resistente all’usura. Il bullit è più leggero dell’utier a discapito della stabilità, non ha praticamente una deriva ed è abbastanza difficile da manovrare proprio per questo motivo. Il prjon rappresenta il giusto punto d’equilibrio tra stabilità, resistenza e manovrabilità, non è eccessivamente pesante da trasportare. L’hydro-mousse è particolarmente indicato per torrenti con scivoli d’acqua e salti, ma trova un discreto utilizzo anche sui normali fiumi e torrenti di montagna. L’hydro-mousse è costruito in polietilene a cellule chiuse.  Non ha una deriva ed essendo molto leggero non garantisce un’ottima stabilità, allo stesso tempo però è molto facile da trasportare. Questi bob vengono costruiti in base al peso corporeo delle persone per questo motivo di uno stesso modello possono esserci misure differenti. L’utilizzo di questo bob richiede una buona preparazione tecnica da parte di chi lo utilizza. Esistono al giorno d’oggi diversi  tipi di hydro-mousse, la ditta ACQUAMANIA  in Francia produce una linea completa di hydro-mousse che va dal bob adatto ai salti da notevoli altezze, ai bob per il perfezionamento della tecnica e per il trasporto di persone  con handicap fisici.
 

Accessori per la sicurezza

Corde_da_lancio

Per poter affrontare una discesa in hydrospeed in sicurezza è necessario portare con se i seguenti accessori:

CORDA DA LANCIO

Meglio se le corde da lancio fossero due una fissata alla parte superiore del bob e l’altra infilata nella tasca dorsale del giubbotto galleggiante. Le corde da lancio possono essere utilizzate sia per soccorrere le persone finite a bagno sia per attraversare o trasbordare tratti di fiume impraticabili e per imbragarsi in caso di necessità. (Informazioni più specifiche sull’utilizzo delle corde saranno trattate nel capitolo sulla sicurezza in fiume).

Moschettoni

MOSCHETTONI

I moschettoni servono per poter creare dei paranchi in caso di necessità e possono servire per fissare degli oggetti durante una discesa. I moschettoni possono essere semplici o con ghiera, a seconda del tipo di utilizzo si preferirà l'uno all'altro.

Cordini_e_fettucce

CORDINI E FETTUCCE DA ALPINISMO

E’ buona regole portare con se sempre dei cordini da 3 o 5 mm di diametro che sono necessari nella creazione di paranchi e molto utili in tantissime circostanze.

Coltello

COLTELLO 

Il coltello dovrebbe essere fissato al giubbotto galleggiante, facile da estrarre in caso di bisogno e dovrebbe avere una lama sia seghettata che liscia. Il coltello può venire utile in molte circostanze, ma è fondamentale se ci attorcigliamo in una corda presente lungo il fiume o se ci andiamo ad incastrare nei rami.